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“Fuori Napoletani e Gay”

Per essere collocato non basta mandare un cv. I criteri di selezione di un agenzia di lavoro interinale sono condizionati dal sesso, dall’età, dall’aspetto fisico e dalla regione di provenienza. Parla Mario, ex dipendente di una delle più grandi agenzie interinali in Italia, selezionatore di curricola. “Molte aziende ci chiedono di scartare i napoletani”

ecco il Video Inchiesta svolto da REPUBBLICA


«A Terzigno i rifiuti puzzolenti? Tanto lì è il Terzo mondo»

NAPOLI — Come direttore generale del ministero dell’Ambiente, avrebbe dovuto fare tutto il possibile per tutelare il territorio della Campania e i suoi abitanti. Invece Gianfranco Mascazzini, indagato nell’inchiesta sul percolato e scarcerato sabato scorso dal gip, si adoperava per smaltire a tutti i costi enormi quantità di frazione organica che stabilizzata non era, che puzzava terribilmente e che gli abitanti di Terzigno non volevano. «Terzo» e «quarto mondo» li definisce Mascazzini in una telefonata agli atti dell’inchiesta anche se non riguarda problema del percolato. È il 4 giugno 2007 e il direttore generale del ministero dell’Ambiente parla con l’ingegner Barni dell’Enea.

«L’attuale Fos da smaltireè quello che e di conseguenza ho bisogno di un intervento più puntuale… Ora, puntuale relativo Fos che c’è ed alle prospettive di un utilizzo del medesimo in un tempo molto breve, tetto agosto massimo come data di inizio all’interno, diciamo così, di una discarica nel Comune di Terzigno» .

Barni chiede : «Sì, in cui ci finisce solo quello?» .

Mascazzini conferma: «Ci finisce per il momento quello e poi gradatamente il Fos migliore… Comunque Fos» .

Barni: «Senza altri scarti» .

Mascazzini: Adesso senza la S e dopo attaccate la S» .
Per il momento, però, la frazione organica non ancora stabilizzata e questo crea preoccupazione tra gli addetti ai lavori.

Mascazzini: «Il timore che abbiamo è di rovinarci la piazza con i primi 500mila metri cubi o tonnellate che siano» .

Barni: «Che puzza come una dannata probabilmente».

Mascazzini: «Che puzza da un lato, che non è affatto stabilizzatae tutto questo genere di cose. Lui (una persona non specificata, ndr) mi parlava di Terzo mondo. Ma sai, là … Il Terzo mondo è abituato, qua sono schizzinosi anche se sono Terzo mondo, capisci» .

Barni: «Eh, certo, quando gliela porti te sono schizzinosi, se la bruciano sotto casa no, ma se gliela porti te sono schizzinosi» .

Mascazzini: «Qui sono Quarto mondo: più gliela porti, più diventano raffinati e spendono. Allora, diciamo che questo è un po’ il quadro del ragionamento».

Questa telefonata è considerata importante dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, titolari dell’inchiesta, anche perché emblematica della gestione dei rifiuti e degli impianti: nulla era pianificato, regolato, funzionate; tutto, secondo la Procura, si faceva all’insegna dell’improvvisazione, per tamponare le emergenze. Lo smaltimento a Terzigno della frazione organica non stabilizzata, per i magistrati, fa il paio con lo sversamento del percolato nei depuratori mal funzionanti, che di fatto lo facevano finire in mare senza alcuna forma di trattamento. Sabato scorso il gip in composizione collegiale Bruno D’Urso, Francesco Chiaromonte e Luigi Giordano) ha disposto la scarcerazione di cinque delle persone arrestate il 28 gennaio scorso: oltre a Mascazzini, Corrado Catenacci, Marta Di Gennaro, Mario Lupacchini e Gabriele Di Nardo. Per altri indagati la misura restrittiva è stata attenuata, mentre si attende la decisione del Riesame sulla detenzione di quanti hanno fatto ricorso direttamente al Tribunale della libertà.